La gestione del Pronto Soccorso del paziente cardiologico rappresenta uno dei principali problemi della medicina moderna, costituendo un motivo frequente di disagio per il cittadino
e di stress per il professionista. La riorganizzazione del Pronto Soccorso rimane una sfida impegnativa, poiché assorbe grandi risorse e avvia i percorsi diagnostico-terapeutici in degenza.
D’altra parte il ricovero sistematico dei pazienti con problemi non gravi determina un irrazionale impiego di risorse che si traducono in una scadente appropriatezza, oltre che nell’aumento dei costi. È quindi opportuno rilanciare la Medicina d’Urgenza con vari presidi: dal periodo di osservazione breve (OBI), alla consulenza cardiologica prioritaria finalizzato al riconoscimento di una patologia acuta (coronarica ma non solo). Pertanto, la diagnosi precoce e la stratificazione del rischio clinico di questi pazienti sono importanti per due motivi:
1) la programmazione del trattamento più tempestivo e idoneo (interventistico o conservativo) e la scelta del reparto di degenza più appropriato (UTIC, degenza cardiologica ordinaria o Medicina) per coloro in cui viene posta una diagnosi di patologia cardiologica acuta (coronarica, aritmica ecc),
2) la dimissione precoce per i pazienti in cui la gestione del problema è differibile (scompenso, FA ecc), o il trasferimento in altra struttura idonea nel territorio.
Il presente convegno ha pertanto la finalità di presentare le evidenze scientifiche per l’utilizzo degli strumenti diagnostico-terapeutici nella valutazione del paziente cardiopatico in Pronto Soccorso, e delineare la strutturazione di protocolli nelle singole realtà organizzative ospedaliere.